PSICOLOGIA TRANSPERSONALE

  

 

La nuova visione

 

Attualmente, sotto la spinta delle grandi trasformazioni avvenute nel secolo scorso nel panorama delle conoscenze scientifiche in seguito alle acquisizioni della fisica moderna, stiamo vivendo un mutamento di paradigma: al paradigma cartesiano che ha sostenuto la scienza positivista per alcuni secoli sta subentrando il nuovo paradigma olistico-sistemico, artefice di una nuova scienza che riapre le porte alla coscienza e alla spiritualità.

Diretta emanazione di questo nuovo paradigma, la visione transpersonale, che si sta affermando negli ambiti della psicologia e delle scienze umane, è senz’altro uno dei contributi più innovativi portato al patrimonio culturale e scientifico dell’umanità in questi ultimi decenni.

Intento della visione transpersonale è occuparsi non solo dei problemi dell’individuo, ma soprattutto delle sue potenzialità e qualità più elevate.

 

Le linee essenziali della nuova psicologia

 

La Psicologia Transpersonale, che si afferma come disciplina a se stante alla fine degli anni sessanta, nasce dall’esigenza di integrare le conoscenze della psicologia convenzionale con le conoscenze delle antiche tradizioni spirituali, condivise dai saggi e dai mistici di ogni tempo, e con il nuovo Paradigma Olistico emergente in ambito scientifico.

Essa propone una lettura multidimensionale della personalità che integra le concezioni psicoanalitiche, cognitive e umanistiche della psicologia occidentale con la visione della Filosofia Perenne.

 

Le scoperte dei primi pionieri transpersonali vertono sul valore della varietà degli stati non ordinari di coscienza, e nello specifico di un gruppo di stati transpersonali che sono stati ampiamente riconosciuti attraverso i secoli e le culture ma largamente ignorati o negati in Occidente.

La visione transpersonale, che sulla scorta del Paradigma Olistico rivendica per la coscienza un posto centrale, non combatte la ragione ma ne suggerisce la trascendenza in un sistema più ampio che la comprenda.

Laddove gli scienziati ortodossi ritengono che lo stato di coscienza ordinario, razionale, sia il migliore possibile, gli esponenti della visione olistica affermano l’esistenza di stati superiori di coscienza dove la Verità può essere conosciuta direttamente, in prima persona, attraverso l’esperienza interiore.

Si evince come lo stato di coscienza considerato normale sia uno stato di consapevolezza ridotto della realtà in cui solo una piccolissima porzione di potenzialità psichiche trova espressione. La coscienza normale, associata alla razionalità, è separativa, selettiva e dualista, ed esclude una dimensione più ricca e profonda della vita.

 

La Psicologia Transpersonale rappresenta dunque una svolta nella ricerca in campo psicologico poiché si interessa principalmente ai livelli superiori della coscienza, considera gli stati ottimali di salute mentale e i fenomeni legati all’intuizione e alla meditazione, configurandosi come una psicologia per la crescita e la liberazione tesa a favorire lo sviluppo delle più elevate potenzialità dell’essere umano.

La possibilità di attingere alle dimensioni superiori della coscienza, secondo tale visione, può condurre dall’ignoranza alla conoscenza della nostra vera natura, liberandoci dal conflitto e dalla sofferenza.

 

Il termine transpersonale indica ciò che risiede oltre la personalità. Quest’ultima rappresenta infatti il livello più superficiale del nostro essere il quale, come la maschera indossata dall’attore, nasconde la vera essenza dell’essere umano ed il suo potenziale più elevato.

In tutti i modelli transpersonali centrale è la dimensione spirituale che si riferisce al cuore dell’essere umano, al suo essere più autentico o .

La scoperta di questo è l’intento principale di tutte le discipline e terapie transpersonali e la sua realizzazione rappresenta la meta del viaggio evolutivo della coscienza.

 

La visione transpersonale mette in luce potenzialità e funzioni della psiche che cercano, attraverso il conflitto e la sofferenza, di farsi strada oltre la limitata sfera dell’Io rivendicando il loro diritto alla realizzazione.

Il , in altre parole, tende a ricondurci alla nostra essenza, alla nostra autenticità, facendosi strada tra i vecchi schemi, i cosiddetti fattori di stabilizzazione dell’Io, come la corazza caratteriale, le credenze e i condizionamenti legati all’educazione e alla cultura dominante.

 

Il modello psicoterapeutico transpersonale si svolge pertanto lungo le seguenti linee essenziali:

Ciascuno di noi possiede una “natura intima” essenziale, fondata biologicamente, naturale, innata. Questa natura è in parte specifica dell’individuo, in parte caratteristica dell’intera specie.

Essa contiene i bisogni, le emozioni e le capacità umane fondamentali, le potenzialità, i talenti,  gli equilibri fisiologici e temperamentali, e così via.

Questo nucleo intimo fondato sulle potenzialità è però debole piuttosto che forte. L’educazione, le aspettative culturali, i condizionamenti, il timore della disapprovazione lo soffocano con facilità.

I contenuti di tale nucleo pertanto sono per lo più rimossi e, dunque, inconsci; dalla loro repressione, frustrazione o negazione ne risulta la malattia. I disturbi della personalità, da questo punto di vista, vanno pertanto considerati come il risultato di un blocco nel processo di autorealizzazione.

Il processo di autorealizzazione passa attraverso il contatto con la propria natura intima, l’accettazione del proprio sé, cioè dei propri bisogni e aspirazioni e la loro espressione, vale a dire la realizzazione di queste capacità latenti o potenzialità verso quel “pieno compimento” della nostra essenza naturale e spirituale.